La notizia del giorno è proprio questa: l’ora legale rintoccherà ancora per poco. Pochi giorni ancora e dovremo tirare avanti di un’ora i nostri orologi. Un rito ormai decennale che arriva alla sua conclusione. L’ora legale è stata abolita dal parlamento europeo a partire dal 2021 con 410 voti a favore e 192 contrari. Entro dunque marzo 2021 tutti i paesi membri dell’Unione Europea dovranno adeguarsi, con la possibilità di scegliere il fuso orario di preferenza. In coordinamento con la Commissione infatti, chi deciderà di mantenere l’ora solare sposterà le lancette per l’ultima volta in ottobre 2021, viceversa, il termine ultimo resta marzo 2021. Il testo approvato rappresenta la posizione del Parlamento nei futuri negoziati con i ministri Ue per la formulazione definitiva della normativa. Il dibattito costi-benefici è iniziato, ma una cosa è certa: sarà il caos. “Spetta agli Stati membri decidere se restare all’ora solare o all’ora legale”, in quanto “la scelta del fuso orario resta una competenza nazionale”, ha infatti spiegato l’esecutivo comunitario. Potenzialmente, fusi orari diversi sparsi a macchia di leopardo. Il coordinamento sarà fondamentale per scongiurare un fuso orario diverso per ogni nazione, cosa che metterebbe a dura prova la psiche di chiunque. Inoltre rischieremo di doverci confrontare con maggiori costi per gli scambi transfrontalieri, inconvenienti nei trasporti, nella comunicazione e nei viaggi, oltre a un generale abbassamento della produttività nel mercato interno per beni e servizi.